Come usare le alghe in cucina
Le alghe hanno tutto quello che vorrei da un alimento:
Sali minerali a go-go: potassio, calcio, magnesio, fosforo, ferro, manganese, zinco e altri.
Ne sono talmente ricche che surclassano senza gara gli integratori in bustina perché più facilmente assimilabili dal corpo.
Hanno una percentuale di proteine che arriva fino al 65% del peso secco (è tantissimo!).
Le alghe contengono vitamine a palate. Vitamina A per il sistema immunitario e nervoso, B per il metabolismo e le funzioni epatiche), C , D, E e anche K che serve per le ossa. Contengono persino l’introvabile vitamina B12 e pure gli omega 3.
Come potevo resistere a tutta questa salute?
Con le alghe non è stato amore a prima vista.
Le ho guardate e le ho annusate con scetticismo. In tutti i vari approcci che ho tentato negli anni la reazione che le alghe mi hanno provocato è stato un rialzo scettico del sopracciglio, una diffidenza congenita che me le ha fatte dimenticare in fondo alla dispensa varie volte.
Nonostante questo ciclicamente torno sull’argomento e visto che ora ci sei anche tu che mi leggi, ho deciso di prendere la situazione di petto e provare a cucinare con tutte le alghe che riuscivo a procurarmi.
Con dedizione da esperimento scientifico le ho provate tutte, testandole con la mia solita modalità: veloce, facile da preparare e anche molto buono.
Leggi sotto per vedere com’è andata a finire.
Usare le alghe in cucina: come fare
Quali sono le difficoltà di usare le alghe in cucina?
Una su tutti per iniziare: le alghe puzzano. E non mi dire che non è vero che tu ci senti il profumo del mare perché non ti credo. Le alghe hanno l’odore preciso del mangime della tartaruga acquatica che hai vinto al luna park quando andavi alle elementari.
Questo non significa che in alcuni casi non abbiano un sapore gradevole ma l’odore, siamo onesti, quello no.
Quindi partiamo dal concetto base: l’alga va abbinata nella giusta maniera. Diversamente rischi il flop o l’effetto tartaruga.
Per ogni tipo di alga che ho provato ti dico qui sotto come l’ho abbinata e come l’ho preparata.
Spirulina
La spirulina è il sostentamento principale delle food blogger quelle serie. La infilano dappertutto e fanno bene perché ha un valore proteico molto alto, insieme a tutte quelle proprietà magiche di cui ti dicevo prima.
E poi colora le cose di verde acqua per cui fai delle foto bellissime. E quindi usiamola tutti e usiamola ovunque.
Considerando l’odore poco invitante di cui sopra la soluzione più facile che avevo trovato per usare la spirulina prima di scrivere questo articolo era prenderla come integratore.
Ma visto che anche io sono una blogger seria, ho stoppato le pillole e ho provato a mettere la spirulina dentro dello yogurt (di soya). Il risultato è stato ottimo. Odore sparito e il gusto, aggiungendo allo yogurt pezzi di frutta e un goccio di sciroppo d’agave, era ottimo. E poi guarda la foto di apertura del post, non sembra che vivo a Venice Beach con quella ciotola colorata in mano?
(A prescindere da questo fortunato esperimento, le pastiglie di spirulina continuo a prenderle nei cambi di stagione o quando mi sento sotto tono. Le prende anche il mio sportivissimo fidanzato Carlo per avere più energia per i suoi allenamenti. Confermo che funziona, ti da una bella spinta, anche dopo poco che la prendi).
Kombu
L’alga kombu si presenta come un criptico pezzo inscalfibile di materiale scuro e duro, dalla consistenza secca e compatta. Sembra un pezzo di un cellulare o qualcosa che non c’entra niente con la cucina. Non ti far spaventare dalla scarsa empatia dell’alga kombu e prova ad usarla per cucinare i legumi. Questa alga contiene acido glutammico che ammorbidisce le fibre dei cibi con cui è cotta e a sua volta ammorbidisce la sua consistenza quando viene preparata insieme ad alimenti proteici.
Tagliane un pezzetto e aggiungila all’acqua in cui cuoci fagioli, ceci e lenticchie. Ne accelererà la cottura e li renderà più saporiti. L’alga kombu può essere anche utilizzata come base per zuppe e brodi a cui apporta oltre al gusto delicato anche un sacco di nutrienti. In Giappone è utilizzato come ingrediente per il dashi, che è la base per la zuppa di miso, i noodles e un sacco di altre ricette.
A proposito di legumi, la mia guida per cucinare i legumi in poco tempo l’hai già letta?
Nori
L’alga nori è quella che si usa per fare il sushi.
Ha una consistenza molto croccante perché viene tostata e quindi è gradevole da sgranocchiare in piccole quantità, tagliata a striscette e messa sopra più o meno ogni piatto.
In un impeto di creatività, una sera l’ho provata ad usare per preparare una cena a base di sushi di verdure.
Warning: se l’idea ti stuzzica organizzati per farlo durante il week end. I miei veg roll mi sono costati 3 ore di preparazione. Non è di sicuro una ricetta facile e veloce se non hai dimestichezza con i rotolini di riso. Oltre a questo ho provato ad usare l’alga nori come ho visto fare in un ristorante di ramen a Milano: aggiunta come decorazione ad una zuppa, l’alga nori si disfa dando consistenza e sapore al brodo. Ottima per dare una svolta ad una vellutata non particolarmente memorabile.
Wakame
L’alga wakame è quella che si mangia al ristorante cinese in insalata, quella che ti rimane ogni volta incastrata in mezzo ai denti, esattamente dove ti hanno appena sistemato quella costosissima capsula. Io le adoro e credo che anche il mio dentista l’apprezzi, per questioni di fatturato.
Ho trovato varie ricette di come si possono preparare in insalata le alghe wakame, ma sinceramente ancora non sono riuscita ad ottenere un risultato che mi soddisfi. Quindi ti consiglio di approcciare l’argomento in maniera soft e provare con le alghe wakame in fiocchi da aggiungere a verdure crude o cotte.
Dulse
L’alga dulse ha un sapore leggermente piccantino, ed è quella da cui ti consigliano di iniziare per cucinare con le alghe.
Anche per questo tipo di alga ti suggerisco un approccio per gradi: usala per dare un twist interessante a quello che prepari. Aggiungila in fiocchi o sminuzzata con poco sale a quello che stai cucinando. Portala direttamente in tavola insieme ai condimenti. Ricordati che dire ad una cena che hai usato le alghe per cucinare fa esotico da morire (ricordati anche che i preparati di alghe e spezie si trovano già pronti, così non ti devi nemmeno sbattere a sminuzzare).
Conclusioni: alghe for dummies
Sono contenta di aver lasciato da parte la mia diffidenza per le alghe e di averci provato. Sperimentare è sempre divertente e spesso quando non hai tempo te lo scordi. Un piccolo sforzo per ritagliarsi uno spazio per farlo ripaga sempre. Due parole per ringraziare chi mi ha dato lo spunto per farlo questa volta: Fabio e Vanda di algheria.it che mi hanno regalato una valanga di prodotti del loro negozio specializzato in alghe. Consiglio il loro sito oltre che per lo shopping frenato, anche per i contenuti di approfondimento sull’argomento alghe.
Spoiler alert sulla prossima ricetta che sto preparando, prima delle ferie. Il dessert per cene che lasciano il segno ad altissimo tasso di resa con il minor sforzo possibile. Biscotto al cioccolato e cereali con yogurt al miele e rose. Una bomba, quindi stay tuned!
Ps. Hai già letto il mio ebook dove ti dico come faccio ad organizzarmi per cucinare sano anche quando penso di non avere tempo? Iscriviti alla mia newsletter qui sotto e te lo mando!
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