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Cosa piantare a Settembre

 

Stiamo per lasciarci alle spalle gli straordinari che ci siamo dovuti sobbarcare per gestire l’orto durante il periodo estivo per entrare in una fase decisamente più meditativa e rilassante sia per i nostri ortaggi che per la natura tutta. Le giornata iniziano a farsi più corte, se lavoriamo al mattino presto occorre magari una camicia in più, se il mese è umido possiamo ridurre le innaffiature e le colture estive che ci hanno deliziato (se siamo stati bravi, anche sommerso) con i loro frutti, si avviano al declino.

Per prima cosa mi piace mettere un po’ d’ordine. Andiamo quindi a ridurre tutte le piantagioni che sono giunte al termine del loro ciclo vitale e per le quali abbiamo ottenuto tutto il raccolto: per esempio estirpando le piante di zucchine, di fagiolini, le insalate che stanno andando in infiorescenza. Facciamo attenzione però a non danneggiare eventuali piante tardive ancora fruttifere!

Ricaveremo così un po’ di spazio, utile materiale bio per compost o pacciamatura e ridaremo ossigeno al terreno.

È anche il momento per potare gli alberi da frutto, se ne avete e di preparare le prime colture invernali. Noi siamo ghiotti di finocchi e cavoli, quindi gran parte del lavoro è dedicato a queste colture.

Per quanto riguarda i finocchi, se in precedenza (attorno ad agosto) abbiamo piantato la sementa in vasetti o in serra, potremo provvedere al trapianto delle piantine.

La procedura è analoga anche nel caso le comprassimo direttamente al consorzio.

Scegliamo un terreno ben vangato e privo di sassi per quanto possibile: il finocchio ha bisogno di terreno morbido per crescere grande e tondeggiante.stagionalità finocchi

Vanghiamo un solco regolare e ben dritto ed andiamo a mettere a dimora le piantine, non prima di aver concimato abbondantemente. Possiamo qui andare anche a collocarle piuttosto ravvicinate. Scaviamo poi il solco successivo ovviamente rincalzando il primo. Procediamo in modo ordinato e metodico senza soffocare le piantine sotto terra. Devono essere appena sepolte le loro radichette. Innaffiamo poi a fine lavoro.

Se siete seguaci delle fasi lunari, assicuriamoci di essere nella fase di luna calante! 

Qui, sveliamo uno dei primi trucchi: siccome ci piace mangiare i finocchi durante tutto l’inverno, andiamo ad eseguire un’operazione di trapianto per ottenere un raccolto tardivo; dopo circa una settimana quindi torneremo al nostro campo ed andremo, con grande cura, ad estrarre dal terreno una parte delle piantine seminate in precedenza. Tendenzialmente sfoltiamo il solco prelevando una piantina su due, ma avendo cura di lasciare a dimora le piante visibilmente più cresciute: sono quelle che hanno attecchito meglio e sarebbe un peccato rovinare il loro percorso di crescita.

Abbiamo così delle piantine da trapiantare ed avremo anche sfoltito la semina precedente: ecco perché la distanza nella prima fase non era determinante.

Andiamo poi a ripetere l’operazione dal punto di partenza trapiantando queste seconde piante. L’operazione è traumatica per i piccoli vegetali, così facendo ne rallenteremo la crescita e potremo raccoglierli successivamente alla prima tornata!

Ci dedichiamo anche al trapianto delle piantine di cavolo. Anche qui come in precedenza, se abbiamo messo a dimora in vasetto o serra i semi avremo le nostre piantine pronte per essere trapiantate nel terreno. Scaviamo quindi un bel solco regolare abbastanza profondo e concimeremo abbondantemente. Piantiamo poi i cavoli ad una distanza di circa 10-15 cm uno dall’altro ed innaffiamo a fine lavoro. 

Una volta terminato il ciclo di trapianto delle piantine, andremo poi a verificare periodicamente lo sviluppo e sdradicheremo eventuali erbacce infestanti. Possiamo anche con un piccolo zappetto areare il terreno, facendo ben attenzione a non danneggiare la pianta. Solitamente si innaffia durante il mese di settembre ed ottobre, per poi terminare con l’arrivo della stagione delle piogge nei primi di novembre.

Terminati gli ultimi raccolti estivi e sistemate le ultime coltivazioni, non ci resta che goderci un po ‘di meritato riposo in attesa dei frutti; forse potremmo bere del buon vino e leggere un libro sotto un pergolato, oppure oziare mentre accesa la prima stufa, un buon minestrone cuoce sul fuoco.

 Buon autunno!!

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