Cous Cous di Verdure Speziato
Questo post lo dedico ad un’amica speciale, una di quelle di vecchia data, compagna di vita di una buona percentuale di noi.
Se non la conoscete proprio, non l’avete mai incontrata per caso di sfuggita, nemmeno una volta durante la vostra adolescenza, (che non avrete di sicuro passato a cercare di stirarvi un quintale di capelli ricci senza piastra), bhè.
Vi siete persi qualcosa.
Oggi scrivo per lei: la Frustrazione.
In questo periodo mi sento spesso frustrata.
Come il 99% delle persone che ho intorno, non ho tempo per tutto.
I miei progetti per fare evolvere Cucina Consapevole vanno a rilento. Mi sembra di non dedicare abbastanza energie a questo spazio a cui voglio tanto bene.
Penso alle cose che so fare che potrebbero aiutare il blog a crescere e che non ho tempo di fare perché le faccio per qualcun altro per lavoro.
Ci penso la notte, prima di rendermi definitivamente conto che non sto riuscendo a dormire.
Ci penso mentre fisso il soffitto con occhio pallato e cerco di fermare la tachicardia che mi viene quando mentalmente elenco le cose che ho lasciato indietro anche questa volta.
Perchè mi ritrovo in questa situazione?
Perché quel giorno lì, prima di finire a letto con l’occhio pallato, sono uscita dall’ufficio presto, ho alzato per una frazione di secondo la faccia dallo smartphone, con una narice di striscio ho annusato l’odore di fiori e primavera e sono finita a fare tutto quello che non avrei dovuto per essere efficiente.
Ho strascicato i piedi, perso il treno, provato 8.000 paia di occhiali in negozi di ottica dove ora mi vogliono uccidere. Ho studiato ferma immobile in mezzo alla strada, il rituale di accoppiamento dei piccioni in amore.
Ho scombinato tutto il mio planning produttivo extra lavoro, per essermi presa un’ora per fare quello di cui avevo bisogno:
niente.
Niente di importante, niente di incisivo.
Il giorno dopo, quando mi rendo conto che non c’è stato nessun avanzamento nei miei piani, entra in scena la protagonista del post, la frustrazione, che mi offusca la vista e mi distorce la prospettiva.
Mi fa vedere solo le cose negative che si gonfiano, diventano enormi e sovrastano tutto. Così rimango solo io sotto le coperte, con la tachicardia ad autoflagellarmi.
Da qualche tempo ho provato a fare questa cosa, quando mi sento così.
Mi do una pacca sulla spalla. Mi dico, sbattitene.
Mi dico che va bene non fare niente, senza sensi di colpa. Faccio il mio meglio, tutti i giorni, con le proporzioni che sento giuste a seconda dei contesti e delle persone.
Funziona. Riprendo a respirare, il ritmo cardiaco rallenta e poi (forse) dormo.
Ehi, tu che stai leggendo e non hai problemi di autostima, non fare quella faccia.
C’è chi arriva da un’altra scuola e fa i conti con delle aspettative altissime per se stesso. La mia asticella in certi giorni la puoi usare per farci il salto in alto se vuoi.
Ora arrivo alla ricetta del cous cous di verdure.
Questa ricetta non è stagionale. Non è raw.
Non è bilanciata.
L’ho preparato una sera in uno di quei giorni in cui ho strascicato i piedi e perso il treno.
Mi serviva un piatto colorato e buono, che funzionasse senza fatica. Alla fine ho deciso per questo.
Si, mi è dispiaciuto comprare le melanzane a Marzo. L’ho fatto anche un po’ di nascosto. Ma poi ho scrollato le spalle contratte e ho pensato che potevo riuscire a superare questo sgarro, che non stavo tradendo le mie convinzioni e non sarei bruciata nel girone degli incoerenti.
In quel momento con le melanzane in borsa, mi stavo prendevo un momento di relax, e l’indomani sarei tornata a fare il mio dovere con il massimo dell’impegno e attenzione.
Questa è una ricetta semplice che ti potrà servire quando avrai bisogno di essere accondiscendente con te stesso, quando avrai bisogno di ricordarti che stai facendo bene e che una volta ogni tanto ti meriti di tirare un po’ il fiato.
E’ un cous cous di verdure, veloce da preparare, speziato e confortante.
Funziona come la pacca sulla spalla.
Domani tornerò a mangiare barba di frate scondita anche in pausa pranzo, però adesso voglio proprio questo.
Ingredienti
- 1 melanzana rotonda
- 1 cavolfiore piccolo con le foglie
- 1 pezzo di zucca piemontese
- 1 cipolla bianca
- 3 carote
- 1 scatola di ceci già cotti
- cous cous integrale
- 1 dado
- 3 semi di cardamomo
- 1 cucchiaino di cumino
- 1 cucchiaino di curry
- 1 cucchiaino di curcuma
- 1 pizzico di origano
Preparazione
Pulisci e taglia tutte le verdure a pezzi piuttosto grossi. Cuoceranno nel brodo e se le lascerai un po' più grosse, una volta stufate, daranno consistenza al piatto.
Mentre pulisci e tagli le verdure metti su dell'acqua e prepara un brodo di dado a cui aggiungerai il cumino e il curry.
Non ti formalizzare con il cavolfiore. Usa anche le foglie più grosse, non solo i ciuffetti. Puoi conservare la parte centrale più interna e dura in frigo e aggiungerla quando preparerai una .zuppa.
Io preparo le verdure in una pentola grossa. Puoi usare una grossa padella antiaderente con i bordi alti o un wok.
Fai dorare la cipolla con poco olio, e poi aggiungi tutte insieme le verdure tagliate.
Fai saltare qualche minuto, aggiungendo un paio di pizzichi di sale.
Copri metà della pentola con il brodo caldo. Aggiungi la curcuma direttamente sulle verdure per colorarle. La curcuma è un potente antiossidante, quindi se ti piace il gusto abbonda quanto vuoi con questa spezia. Fai stufare le verdure 4/5 minuti e poi aggiungi i ceci.
Ricordati di riciclare il barattolo vuoto e la prossima volta cerchiamo tutti e due di usare i legumi secchi, che hanno un imballaggio meno ingombrante.
Mentre le verdure finiscono la cottura, con il brodo che ti è avanzato prepara il cous cous, facendolo tostare in una padella con un cucchiaino d'olio e coprendolo con il liquido fino a che non lo avrà assorbito tutto.
Controlla la cottura delle verdure, non si devono spappolare e non devono essere crude. Una buona via di mezzo!
Grana il cous cous, servilo nei piatti e coprilo con le verdure e il brodo.
Una spolverata di origano per finire il piatto.
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